L’emergenza caldo non dà tregua e l’Italia reagisce. Il governo, insieme a imprese e sindacati, ha deciso di muoversi concretamente per tutelare i lavoratori più esposti alle temperature roventi. E' attesa la firma del Protocollo nazionale sul lavoro e l’emergenza climatica, un documento che cambia radicalmente l’approccio alla sicurezza nei luoghi di lavoro in caso di caldo estremo.
Le ondate di calore stanno diventando sempre più frequenti, e chi lavora all’aperto o in ambienti non climatizzati – come cantieri, cave, fabbriche e campagne – è sempre più a rischio. Negli ultimi giorni, diverse Regioni hanno emanato ordinanze locali per proteggere i lavoratori all’aperto. Ma ora arriva una risposta strutturata, nazionale e condivisa.
Il testo firmato da Ministero del Lavoro, imprese e sindacati ruota attorno a quattro pilastri fondamentali:
Via libera a indumenti tecnici traspiranti, cappelli, occhiali, creme solari e persino sali minerali. Le aziende saranno tenute a fornire ai lavoratori tutti i DPI necessari per affrontare il caldo, specialmente a chi lavora sotto il sole.
Più consapevolezza = più sicurezza. Il protocollo impone alle aziende di formare il personale sul rischio di colpi di calore, sul riconoscimento dei sintomi e su come comportarsi in caso di emergenza.
Inoltre, sarà obbligatorio monitorare quotidianamente i bollettini meteo ufficiali, per decidere se rimodulare le attività lavorative.
Si potrà anticipare l’inizio dei turni, ritardarli o sospenderli temporaneamente, evitando le fasce orarie più critiche (tra le 11:00 e le 17:00).
Le aziende dovranno garantire pause in zone ombreggiate o climatizzate per favorire il recupero fisico.
Vera novità: cassa integrazione attivabile in automatico anche per i lavoratori stagionali, quando il caldo rende impossibile lavorare.
E soprattutto: questi periodi non verranno conteggiati nel limite massimo di settimane di cassa, una misura pensata per non penalizzare le imprese.
Il messaggio è chiaro: la sicurezza climatica diventa parte integrante della sicurezza sul lavoro.
Non si tratta solo di affrontare le emergenze, ma di adottare buone pratiche strutturali e continuative, per un mondo del lavoro più resiliente alle sfide climatiche.
Il protocollo sarà presto formalizzato con un decreto ministeriale, mentre le singole aziende potranno iniziare ad attivare accordi territoriali e soluzioni personalizzate.
Sono previsti anche incentivi Inail e forme di premialità per le imprese che si adeguano rapidamente.
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