C’è una novità importante per le mamme lavoratrici: il Bonus mamme 2025 sarà erogato direttamente dall’Inps e riguarderà anche le libere professioniste iscritte alle rispettive casse previdenziali.
L’importo resta di 40 euro al mese, ma si matura anche se si lavora solo per una parte del mese. Il pagamento, però, sarà unico a dicembre, fino a un massimo di 480 euro all’anno.
Le beneficiarie sono:
Mamme con due figli, fino a quando il più piccolo non compie 10 anni.
Mamme con almeno tre figli, ma solo se non hanno un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, fino a quando il figlio più piccolo non compie 18 anni.
In entrambi i casi, il reddito da lavoro non deve superare i 40.000 euro annui.
Possono richiedere il bonus:
Dipendenti
Autonome
Libere professioniste iscritte a una cassa di previdenza
Iscritte alla Gestione separata Inps
Escluse, invece, le lavoratrici domestiche.
Il bonus non è tassato e non prevede contributi da versare, quindi è un aiuto netto. Si matura ogni mese in cui si lavora, anche solo parzialmente.
Se si lavora tutti i 12 mesi, si riceveranno i 480 euro completi a fine anno. Altrimenti, l’importo sarà calcolato in base ai mesi di attività effettiva.
Per le mamme con almeno tre figli e contratto a tempo indeterminato, resta attivo l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2024: fino a 3.000 euro l’anno (massimo 250 euro al mese).
Ma attenzione: questo esonero si interrompe se il contratto finisce, e vale solo se si ha un lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, è tassato (a differenza del nuovo bonus da 40 euro).
Sì. Se una mamma con almeno tre figli passa da un contratto a tempo indeterminato a uno determinato o al lavoro autonomo, può passare dall’esonero al bonus da 40 euro.
L’importante è che ci sia attività lavorativa nel mese e che il reddito annuo resti entro i 40.000 euro.