A partire dal 1° gennaio 2025, cambia lo scenario per chi assegna veicoli aziendali ad uso promiscuo ai dipendenti. Con la Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) arriva una nuova disciplina fiscale che punta dritta agli obiettivi di transizione ecologica e maggiore equità ambientale.
Vediamo insieme cosa prevede la norma, cosa succede ai vecchi veicoli, e come orientarsi nel nuovo sistema dei fringe benefit auto.
L’articolo 1, comma 48 della Legge di Bilancio 2025 riscrive l’art. 51, comma 4, lettera a) del TUIR, introducendo un nuovo criterio per determinare il valore del benefit legato all’uso promiscuo del veicolo aziendale.
Ecco il nuovo schema valido per i contratti stipulati dal 1° gennaio 2025 su veicoli di nuova immatricolazione:
Auto e moto tradizionali: tassazione sul 50% del costo chilometrico su una percorrenza convenzionale di 15.000 km annui, basato sulle tabelle ACI aggiornate ogni anno.
Veicoli ibridi plug-in: tassazione ridotta al 20%.
Veicoli elettrici: tassazione ultra-agevolata al 10%.
👉 L’obiettivo? Premiare la mobilità sostenibile e incentivare l’adozione di veicoli a basso impatto ambientale.
Per non fare confusione, è utile distinguere tre grandi casistiche:
Veicoli assegnati prima del 30 giugno 2020
➤ Valore convenzionale basato sul 30% dei 15.000 km annui secondo tabelle ACI. È il regime "storico", ancora valido per le auto assegnate prima di quella data.
Veicoli assegnati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024
➤ Sistema a scaglioni in base alle emissioni di CO₂:
60g/Km → 25%
60–160g/Km → 30%
160–190g/Km → 50%
190g/Km → 60%
Veicoli assegnati dal 1° gennaio 2025
➤ Come visto sopra, si passa al nuovo sistema basato sulla tipologia di motorizzazione (termica, ibrida plug-in, elettrica) e non più sulle emissioni.
🎯 Nota importante: la nuova norma riguarda solo veicoli nuovi e accordi nuovi stipulati dal 2025 in poi. Le assegnazioni precedenti restano regolate dai rispettivi regimi in vigore al momento della concessione.
La data chiave per determinare il regime fiscale applicabile non è solo l’immatricolazione, ma anche la data di accordo tra datore di lavoro e dipendente.
La Risoluzione 46/E del 2020 lo chiarisce: non basta un’assegnazione "di fatto", ma serve un vero accordo negoziale in cui il dipendente accetta il veicolo in uso promiscuo. Solo allora scatta l’imponibilità ai fini Irpef.
Quindi, per rientrare nella nuova disciplina 2025:
Il veicolo dev’essere nuovo;
Il contratto di assegnazione dev’essere formalizzato dal 1° gennaio 2025 in poi.
✔ Verificare tutte le assegnazioni in essere
Per ogni veicolo concesso in uso promiscuo, è fondamentale sapere a quale regime appartiene. Fare un check-up delle assegnazioni può prevenire errori di calcolo nei cedolini.
✔ Aggiornare le policy interne
Chi gestisce fleet management, benefit aziendali o buste paga dovrà aggiornare regolamenti e contratti per allinearsi alle nuove regole.
✔ Valutare l’impatto fiscale
Attenzione: le nuove percentuali possono portare a un aumento del fringe benefit per veicoli non elettrici né plug-in, anche se a basse emissioni. Meglio fare simulazioni per tempo.
Il messaggio della Legge di Bilancio 2025 è chiaro: i benefit aziendali devono sposare l’agenda ambientale. Le aziende che offrono auto in uso promiscuo non potranno più ignorare la tipologia di motore se vogliono ottimizzare il costo del lavoro e il carico fiscale.
Un cambio di passo che impone più attenzione ai dettagli, più pianificazione e maggiore sinergia tra HR, consulenti del lavoro e area finance.